Se fossi residente in Sicilia voterei Claudio Fava. Lo voterei nonostante la pessima figura di 5 anni fa (vedi la questione residenza), nonostante il sostegno di MDP (e l’orticaria che mi provoca Massimo D’Alema), nonostante l’inutile litigiosità e l’attitudine a scindersi anche con la propria immagine riflessa nello specchio dei partitini di sinistra, nonostante il sostegno dei nostalgici di un comunismo che nessuno ha mai visto e che puzza di vecchio anche se lo metti sottovuoto, lo voterei nonostante Fava sia destinato a perdere.
Lo voterei perché mi appare comunque il candidato più credibile; perché Nello Musumeci si è dimostrato un quaquaraquà e ha gettato nel cesso la propria rispettabilità facendosi appoggiare dalla peggiore marmaglia che si possa immaginare; perché Micari il PD l’ha messo lì a caso che non c’aveva chi diamine presentare e poi il PD – cos’è il PD siciliano se non la triste avanguardia di quello nazionale? – insieme a Crocetta ha già fatto abbastanza, per cui no grazie; perché del Movimento Cinque stelle non voglio parlar male che già hanno Beppe Grillo e quindi eviterei di infierire.
Il succo non è che voterei il meno peggio, ma che se attorno hai il deserto anche una pozzanghera ti sembra un’oasi.